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La dieta mediterranea: un buon modello da seguire

  • paolalimina
  • 26 nov 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Tanti ne parlano ma pochi la seguono, è quanto emerge da una recente indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità.

La dieta mediterranea è un modello alimentare che si basa su varietà e stagionalità, caratterizzato da un elevato apporto di frutta e verdura, cereali (preferibilmente integrali), legumi, olio d’oliva e frutta secca.

Prevede un consumo moderato di pesce, carne bianca, uova, latte e derivati, e limita il consumo di carne rossa, carne processata e dolciumi.

Tuttavia, il modello mediterraneo non si riduce a un semplice elenco di alimenti.

È anche uno stile di vita che incoraggia abitudini di convivialità, frugalità e condivisione dei pasti, oltre a promuovere il rispetto per il territorio e la biodiversità, creando un legame stretto tra la produzione delle materie prime e le tradizioni culinarie.

La dieta mediterranea ha un effetto protettivo per la salute perchè:

  • è uno stile alimentare che prevede il consumo di alimenti a bassa densità calorica come verdura, frutta, cereali e legumi;

  • questi stessi alimenti in più assicurano un apporto di alcuni componenti, quali carotenoidi, vitamine e polifenoli, che proteggono dall’insorgenza di molte malattie croniche.

La dieta mediterranea, riconosciuta come un modello alimentare sano e sostenibile, viene seguita in modo completo da una percentuale estremamente ridotta di italiani: solo il 5% degli adulti aderisce pienamente a questo regime alimentare, mentre la maggior parte si attesta su un livello moderato.

La recente letteratura scientifica, infatti, mostra un generale allontanamento dai modelli alimentari tradizionali nelle popolazioni mediterranee, compresa quella italiana, e un’aderenza alla dieta mediterranea da bassa a moderata nei Paesi del Mediterraneo negli ultimi 10 anni.

Con i fenomeni dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione, infatti, si è assistito a una vera e propria transizione nutrizionale, caratterizzata da un discostamento sempre più evidente da tale modello dietetico e, al contempo, un’‘occidentalizzazione’ delle abitudini alimentari. 

Le analisi condotte hanno messo in evidenza che le donne, le persone con meno di 40 anni, gli studenti o i disoccupati, così come coloro che seguono diete vegane o vegetariane, tendono a mostrare una maggiore aderenza a questo modello alimentare.

Le donne tendono a seguire la dieta mediterranea più fedelmente rispetto agli uomini, con consumi più alti di frutta e verdura: il 24% delle donne consuma 11-15 porzioni settimanali di verdura, contro il 17% degli uomini, e il 21% delle donne consuma 11-15 porzioni di frutta, rispetto al 19% degli uomini. Gli uomini, invece, consumano più carne rossa e bevande alcoliche: il 49% degli uomini consuma 1-5 porzioni settimanali di alcol, rispetto al 42% delle donne.

Le evidenze relative ai vegetariani e vegani sono legate al prevalente o esclusivo consumo di alimenti di origine vegetale, predominanti nel modello mediterraneo.

Infine, emerge dalla ricerca, che le persone che lavorano a tempo pieno o parziale tendono a seguire meno la dieta mediterranea, probabilmente a causa della limitata disponibilità di tempo per la preparazione dei pasti.

I comportamenti alimentari si riverberano sullo stato di salute generale delle persone: i normopeso e sottopeso tendono a consumare più frutta e verdura rispetto a quelli sovrappeso o obesi. Tra gli obesi, solo l'8% consuma frutta in quantità adeguata e si registra un consumo più elevato di carne rossa, indicando una predilezione per alimenti calorici.

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