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In caso di prurito è bene grattarsi?

  • paolalimina
  • 11 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Il prurito è una sensazione piuttosto sgradevole caratterizzata da una sensazione di pizzicore più o meno insistente che provoca il desiderio di grattarsi. Può essere segno di diverse condizioni: allergie da contatto, intolleranze alimentari, dermatiti, lesioni cutanee di vario tipo, malattie renali, malattie epatiche, malattie endocrine, edema, malattie infettive (morbillo, varicella), malattie neurologiche.

Il prurito può manifestarsi in modo più o meno persistente e più o meno intenso, ed essere localizzato in specifiche parti del corpo o risultare generalizzato.

A seconda della patologia che è alla base del prurito diversi sono i segni e i sintomi che possono accompagnarne l’insorgenza: arrossamenti della zona del corpo interessata, desquamazione della pelle, presenza di papule, presenza di edema, presenza di pus.

Grattarsi aggrava l'infiammazione cutanea peggiorando le cose e fa sì che i neuroni che percepiscono il dolore rilascino la cosiddetta sostanza P, un neurotrasmettitore che attiva delle cellule immunitarie chiamate mastociti, che a loro volta coordinano l'infiammazione reclutando i neutrofili.

Se grattarsi è così dannoso, perché farlo provoca piacere?

I mastociti, gli stessi che scatenano l'infiammazione, svolgono anche un ruolo importante nel proteggerci da batteri e altri patogeni, migliorando le difese contro lo stafilococco aureo, il batterio che più frequentemente provoca le infezioni cutanee.

Tuttavia, i danni superano i benefici quando si tratta di un prurito cronico, per cui il consiglio degli esperti rimane quello di evitare di grattarsi dove prude.

Un grattamento eccessivo ha diverse conseguenze:

  • prima fra tutte l’ipercheratosi, si tratta dell’ispessimento della pelle che avviene per proteggere la pelle stessa dal grattamento. Si è notato però che l’ispessimento della pelle, la rende meno elastica e più soggetta a prurito. Si instaura quindi un circolo vizioso, per cui più ci si gratta, più si sente il bisogno di grattarsi.

  • Un’altra conseguenza è data dall’inscurimento della zona grattata, dato dall’attivazione dei melanociti. Questo provoca un danno estetico, il quale a sua volta può essere fonte di stress e indurre quindi nuovo prurito.

  • grattarsi incessantemente con le unghie, può causare ferite e quindi infezioni, a causa dello sporco che si annida sotto le unghie stesse, con conseguente arrossamento della pelle e comparsa di pus.

Sarebbe quindi consigliabile evitare di grattarsi con le unghie e troppo energicamente, poiché se ciò può arrecare un fugace sollievo momentaneo, ha conseguenze che non faranno altro che far protrarre la sensazione di prurito.

In attesa del consulto del medico si possono mettere in atto alcuni accorgimenti:

abbassare la temperatura corporea: è importante non sostare in ambienti chiusi dove l’aria è molto secca e riscaldata. Utile l’applicazione sulla pelle di compresse di cotone raffreddate (ma non umide, perché l’acqua, evaporando, secca la superficie epidermica peggiorando il problema). Anche una doccia fresca è efficace, avendo però l’accortezza di asciugarsi subito, tamponando delicatamente la pelle con un asciugamano. Se modesto, il prurito può trarre sollievo anche dall’applicazione di polveri aspersorie a base di talco e mentolo.

Utilizzo di creme emollienti che aiutano a lenire il fastidio, soprattutto se il prurito è associato a secchezza, e reidratano la cute. Inoltre, soddisfano un bisogno psicologico, sostituendo il rituale del grattamento con quello del massaggio.

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