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Come si leggono le etichette alimentari?

  • paolalimina
  • 11 feb
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 17 feb

Le etichette alimentari sono lo strumento indispensabile per informare il consumatore sulle reali caratteristiche del prodotto, al fine di orientarne meglio la scelta commerciale.

Dal 2011 è in vigore una nuova normativa europea che stabilisce tutte le caratteristiche delle etichette dei prodotti alimentari, rendendole esaustive e semplici: è il Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori che aggiorna e semplifica le norme precedenti sull’etichettatura degli alimenti, introducendo alcune novità, con lo scopo di tutelare ulteriormente la salute dei consumatori e assicurare un’informazione chiara e trasparente.

Per legge sull'etichetta deve essere riportato:

  • Denominazione dell'alimento: il nome con cui il prodotto è commercializzato.

    Deve comparire in maniera univoca in modo che l’acquirente non sia tratto in inganno. Accanto alla denominazione deve essere indicato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito (ad esempio in polvere, ricongelato, liofilizzato, surgelato, concentrato, affumicato).

  • Elenco degli ingredienti: è l’elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, compresi gli additivi, in ordine decrescente di peso. Una delle novità più importanti riguarda l’indicazione degli allergeni che deve essere evidenziata con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti per dimensioni, tutti gli ingredienti impiegati in produzione sono riportati sull'etichetta in ordine decrescente di peso stile o colore, in modo da permettere di visualizzarne rapidamente la presenza.

    Nel caso di presenza di oli vegetali o grassi vegetali da dicembre 2014 è obbligatorio specificare la tipologia di olio vegetale utilizzato (es. olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati ecc.). Tra gli ingredienti figurano anche gli additivi che solitamente compaiono alla fine dell’elenco. Evitarli è quasi impossibile, essi sono presenti nella maggior parte degli alimenti che si acquistano al supermercato e sono utilizzati sia per conservare i prodotti sia per renderli più invitanti. Gli additivi sono sostanze che sono utilizzate dall’industria alimentare per migliorare alcune caratteristiche del prodotto come:

-tempo di conservazione (conservanti)

-aspetto e colore (coloranti, emulsionanti, ecc.)

-sapore (esaltatori di sapidità, correttori di acidità, ecc.)

Si trovano nell’elenco degli ingredienti, generalmente in fondo alla lista, e possono essere segnalati con il loro nome specifico o con un numero identificativo che ne definisce la categoria di appartenenza preceduto dalla lettera E che sta a indicare che l’additivo è riconosciuto a livello comunitario. Gli additivi, prima di essere utilizzati, devono essere testati e autorizzati: tale autorizzazione si basa sulle valutazioni scientifiche effettuate dall’autorità europea preposta alla sicurezza alimentare (EFSA).

Va fatta poi una precisazione sugli aromi: gli aromi utilizzati nella preparazione degli alimenti si dividono in due categorie: aromi naturali (olio, aceto, sale, zucchero, limone) e aromi artificiali (frutto di sintesi chimica). Quando si trova scritto genericamente aromi significa che si tratta di aromi artificiali, sostanze di sintesi destinate a conferire odori e sapori caratteristici a imitazione degli omologhi naturali. Invece se compare la dicitura aromi naturali si tratta di essenze, estratti, succhi ottenuti da materie vegetali. Inutile dire che è meglio preferire quei prodotti che contengono aromi naturali.

  • Quantità netta dell’alimento: la quantità netta dell’alimento deve essere espressa utilizzando, a seconda dei casi, il litro, il centilitro, il millilitro, il chilogrammo o il grammo, in unità di volume per i prodotti liquidi e in unità di massa per gli altri prodotti.

  • Termine minimo di conservazione e data di scadenza: è bene saper distinguere tra le due indicazioni: la data di scadenza si utilizza se il prodotto è molto deperibile ed è preceduta dalla dicitura Da consumare entro il che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato. Il termine minimo di conservazione (TMC) si utilizza nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo e si troverà la dicitura Da consumarsi preferibilmente entro il che indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore ma può essere consumato senza rischi per la salute.  

L’indicazione non è invece obbligatoria per i prodotti ortofrutticoli freschi, i vini, l’aceto, i superalcolici, il sale da cucina e lo zucchero, le gomme da masticare e i gelati monodose. 

Per i prodotti che hanno bisogno di una particolare conservazione (es. i surgelati) la modalità deve essere sempre indicata, così come il loro corretto utilizzo (es. la dicitura consumare previa cottura).

  • Condizioni di conservazione o d’impiego: si trova sulle etichette degli alimenti che richiedono condizioni particolari di conservazione e/o d’uso. Ciò è utile per consentire una conservazione o un uso adeguato degli alimenti dopo l’apertura della confezione.

  • Paese d’origine o luogo di provenienza: questa indicazione, già obbligatoria per alcuni prodotti (carni bovine, pesce, frutta e verdura, miele, olio extravergine d’oliva), è estesa anche a carni fresche e congelate delle specie suina, ovina, caprina e avicola.

  • Dichiarazione nutrizionale: si tratta dell’insieme di informazioni sulla quantità di energia e determinati negli alimenti. La presentazione obbligatoria sull’imballaggio di tali informazioni aiuta il consumatore a compiere scelte alimentari più informate e consapevoli. Sono obbligatorie indicazioni su: valore energetico; grassi; acidi grassi saturi; carboidrati; zuccheri; proteine; sale. 

    La dichiarazione nutrizionale può essere integrata con l’indicazione su acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre e sali minerali o vitamine qualora presenti in quantità uguale o superiore al 15% del valore nutritivo di riferimento (7,5% se bevanda).

Esistono poi altre informazioni facoltative che possono essere inserite in etichette oltre a quelle obbligatorie (es. annata, certificazione biologica e biodinamica, indicazioni facoltative di trattamenti e scelte produttive), l’importante è che non traggano in inganno e inducano in confusione l’acquirente.

I claim: sono indicazioni nutrizionali o salutistiche fornite sui prodotti alimentari allo scopo di garantire ai consumatori l’accuratezza e la veridicità delle informazioni.

Sono stati regolamentati e armonizzati dal Regolamento (CE) 1924/2006, successivamente modificato ed ora inserito nel Reg UE 1169/2011.

Esempi sono.

  • a basso contenuto calorico: il prodotto contiene non più di 40 kcal/100 g per i solidi o più di 20 kcal/100 ml per i liquidi

  • a basso contenuto di zuccheri: il prodotto contiene non più di 5 g di zuccheri per 100 g per i solidi o 2,5 g di zuccheri per 100 ml per i liquidi

  • leggero / light: il valore energetico è ridotto di almeno 30%

  • ricco di grassi insaturi: almeno il 70% degli acidi grassi presenti nel prodotto derivano da grassi insaturi e a condizione che gli stessi apportino oltre il 20% del valore energetico del prodotto

  • fonte di fibre: il prodotto contiene almeno 3 g di fibre per 100 g o almeno 1,5 g di fibre per 100 kcal.

Leggere attentamente l’elenco degli ingredienti è quindi la prima regola da seguire quando si intende acquistare un prodotto alimentare.

E' bene ricordare che gli ingredienti sono scritti in ordine decrescente: il primo ingrediente è quindi quello più presente. Verificando dunque la posizione occupata dagli ingredienti è possibile avere una prima stima della qualità di un prodotto rispetto ad un altro di prezzo diverso o uguale.

Altra importante regola è quella di non fare troppo affidamento sull’immagine riportata sulla confezione, dato che l’immagine illustrativa ha il solo scopo di richiamare l’attenzione del consumatore e non è necessariamente legata all’aspetto reale del prodotto. Allo stesso tempo è bene verificare l’integrità della confezione accertandosi che non presenti segni di danno o rigonfiamenti.

  • ree


 
 
 

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